Scatta da Belfast la 97esima edizione del Giro d’Italia: con una cronosquadre notturna,
- 198 corridori al via,
- 21 tappe: una crono lunga nelle terre dei vini piemontesi, una cronoscalata sul monte Grappa, 8 tappe per velocisti, 5 per passisti ,adatte alle fughe da lontano e ben 5 arrivi in salita per scalatori puri.
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
[divider]
Pronostico 7a tappa del Giro D’Italia: Frosinone – Foligno
Quote per scommettere sul vincitore finale
Pronostico Vincente Giro d’Italia 2014
Di certo un Giro senza tanti big (Nibali, Contador, Froome, Wiggins,Valverde…per citarne alcuni) e per questo, una corsa che si prospetta incertissima ed aperta ad ogni tipo di sorpresa.
Sulla carta i favori del pronostico sembrerebbero tutti a favore del ventiquattrenne colombiano Nairo Quintana, vero volto nuovo del ciclismo mondiale; secondo l’anno scorso sulle strade del Tour, alle spalle del britannico Froome, il giovane sudamericano cercherà nella nostra Penisola, la definitiva consacrazione.
A contendergli” la palma rosa” del vincitore, un gruppo nutrito di agguerriti concorrenti, tra i quali pare d’obbligo citare l’iberico “Purito” Rodriguez a cui brucia ancora la sconfitta del 2012 per mano della sorprendente rivelazione canadese Hesjedal; il nordamericano appunto, unico del lotto dei partenti già inscritto nell’albo dei vincitori; l’australiano Cadel Evans ex campione del mondo e trionfatore del Tour 2011, il combattente Michele Scarponi, già in rosa “a tavolino” tre anni or sono e Rigoberto Uran, connazionale del sopracitato Quintana.
Subito dietro, pronti ad inserirsi nella lotta o, eventualmente approfittare di loro possibili passi falsi, una linga lista di outsider da non sottovalutare capaci di improvvise irruzioni d’alta classifica: i nostri Domenico Pozzovivo, Franco Pellizzotti, Moreno Moser, Diego Ulissi, gli esperti Damiano Cunego ed Ivan Basso, lo spagnolo Samuel Sanchez, Nicolas Roche (figlio di Stephen, campione irlandese degli Anni ’80),il conterraneo Daniel Martin portentoso cronoman, il francese Rolland, i polacchi Niemec e Majka.
Per quanto riguarda il discorso arrivi in volata, su tutti senza ombra di dubbio, il potentissimo gigante tedesco Marcel Kittel, ormai saldamente da tempo nel gotha dei velocisti mondiali.
Cercheranno di rendergli la vita difficile con colpi di reni al fotofinish e colpi proibiti nei rettilinei conclusivi, il sempre verde “Ale jet” Petacchi con gli acciacchi dei suoi quarant’anni, Roberto Ferrari ed il giovane talentusoso Elia Viviani, il lombardo Giacomo Nizzolo, il novellino transalpino Nacer Bouhanni, il britannico Ben Swift e il “canguro” Michael Matthews.
Un occhio di riguardo allo scandinavo Boasson Hagen e allo statunitense Tyler Farrar, per le volate atipiche di piccoli drappelli e per le fughe da lontano.
Lo dico a bassa voce…., potrebbe essere spettare al nostro Fabio Aru, chioccia di Nibali, il ruolo di rivelazione del prossimo Giro d’Italia.
Lo dico piano perchè non vorrei caricare di troppe aspettative il campioncino sardo, liberatosi dallo scomodo gregariato al siciliano dell’Astana; non gli si chiede nulla nello specifico, ma attenzione…, potrebbe fare innamorare l’Italia del pedale.
Un Giro che come detto prende il via dall’estero, per l’undicesima volta nella sua storia ultrasecolare, da quella che fu Patria del formidabile genio del calcio George Best, passando per la verde Irlanda del Sud, Terra Natale dello scrittore Joyce, insegnante di Italo Svevo in quel di Trieste che guarda caso sarà il 1 giugno teatro della passerella finale dlla corsa rosa di quest’anno rimpiazzando come già avvenuto l’altr’anno la tradizionale Milano.
Corsi e ricorsi storici dunque….un filo letterario che parte,si dipana, si insegue e finalmente si abbraccia parallelamente alla corsa ciclistica per antonomasia.
Nel decennale della morte di Marco Pantani, la montagna avrà un ruolo centrale in questa edizione; il 17 maggi, all’ottava tappa infatti, la carovana transiterà su quel Carpegna che fu salita prediletta del “Pirata”.
La settimana successiva, una dietro l’altra, si susseguiranno l’arrivo al santuario di Oropa e l’ascesa a Montecampione; cime che furono teatro di epiche imprese da parte del romagnolo.
Il Gavia, lo Stelvio, Val Martello, lo Zoncolan, Passo San Pellegrino, Val Sugana.., sono solo alcune delle terribili asperità che i corridori dovranno affrontare per portare a casa la pelle o per i più bravi, per entrare nella Storia del ciclismo.
Buone scommesse con il Giro d’Italia a tutti dunque, e vinca il migliore…ovvero colui che saprà vestire con fierezza quel rosa che si intona con la fatica, il sudore e la passione per la bicicletta.